All’ospedale di Città di Castello dal 12/06/2013 è attiva una Culla Termica che ha il duplice compito di tutelare:
- la vita dei neonati a rischio di abbandono e infanticidio
- le donne in grave difficoltà che, oltre ad esercitare il diritto di partorire in anonimato, in questo modo possono anche lasciare, sempre in anonimato e in assoluta sicurezza, il figlio che decidono di non riconoscere alla nascita.
Dove si trova la culla termica
La culla, donata da International Inner Wheel, è collocata in un’area facilmente accessibile (sul lato opposto dell’ingresso principale dell’ospedale), che garantisce la massima riservatezza a tutte quelle donne che dovessero decidere di non riconoscere il proprio figlio e di affidare il neonato alle cure del personale sanitario in una struttura protetta.
Massima riservatezza
Nell’area di accesso non ci sono videocamere, la porta può essere aperta con una semplice pressione che, tramite dei sensori, allerta semplicemente la vigilanza. Attraverso un pulsante si apre la finestra dell’ambiente protetto in cui è installata la culla; una volta collocato il neonato, la porta si richiude dopo tre secondi e non può più essere riaperta fino alla presa in carico del bambino da parte del servizio di pediatria. Un passaggio velocissimo dal momento che sulla culla è puntata una telecamera che permette di allertare subito il personale sanitario.
Madre segreta
Il progetto della Culla termica si integra con il progetto “Madre Segreta” avviato già dal 2010 dall’azienda sanitaria in stretta collaborazione con il Comune di Città di Castello e gli altri comuni dell’Alta Umbria, i ginecologi privati, i medici di medicina generale e tutti i servizi del territorio coinvolti.
L’alternativa: parto in anonimato riconosciuto dalla Legge
Negli ultimi decenni purtroppo i media hanno riportato alla luce casi di ritrovamento di neonati abbandonati per strada o nei cassonetti dei rifiuti.
Ogni anno in Italia vengono abbandonati circa 3mila neonati, di cui quasi il 75% da madri italiane. Dietro questi gesti estremi ci sono donne disperate che spesso non sanno di avere un’alternativa: la vigente legge italiana, infatti, consente alla donna di partorire in anonimato, di non riconoscere il proprio figlio, di darlo in adozione, di essere assistita.
Oggi l’abbandono dei neonati non ha ragione di esistere…