Città di Castello, 21 ottobre 2015 – In riferimento all’adolescente che lunedì scorso è arrivata al Pronto Soccorso dell’ospedale di Città di Castello per un presunto caso di scabbia, il Servizio di Igiene e Sanità pubblica della USL Umbria 1 Area Nord comunica che non si tratta di scabbia. Lo ha certificato la dermatologa che, dopo aver visitato la ragazzina e l’intero nucleo famigliare, ha diagnosticato una acariasi, che in soggetti con dermatite atopica come nel caso della giovane in questione, può dare manifestazioni pruriginose di elevata entità.
“Non era scabbia dunque – rassicura il direttore sanitario della USL Umbria 1 Diamante Pacchiarini – ma anche se si fosse trattato di scabbia non sarebbe stato fondato alcun allarmismo. La scabbia non rappresenta una emergenza sanitaria per la collettività. È curabile con normali trattamenti cutanei (pomate e shampoo) applicabili per qualche giorno, al pari di quelli per la più diffusa pediculosi (pidocchi). Né si diffonde facilmente, perché non basta la semplice vicinanza ma è necessario un contatto stretto e diretto con la pelle o la promiscuità di effetti personali come indumenti e asciugamani”.