Disinfestazione – Consigli del mese

Gli acari della polvere

  • Arieggiare tutti i giorni per almeno due ore le stanze (soprattutto quelle da letto)
  • Sbattere all’aria quotidianamente le lenzuola ed i cuscini

Se non c’è tempo di fare questo allora è meglio lasciare il letto sfatto e rifarlo solo al ritorno a casa (rifare subito il letto fa mantenere il caldo e l’umido accumulato nelle ore notturne e questo favorisce gli acari)

  • Mettere gli indumenti all’aria
  • Lasciare aperti gli armadi quando si arieggia la stanza
  • Usare in caso di allergia coprimaterassi e copricuscini antiacaro e lavare lenzuola, federe, coperte, cuscini almeno una volta alla settimana
  • Usare eventualmente l’aspirapolvere anti-acaro dotato di filtri HEPA in particolare su materassi, tendaggi, moquettes e poltrone
  • Eliminare la muffa sulle pareti

La presenza degli acari della polvere si riscontra nelle abitazioni che hanno una coibentazione non adeguata delle pareti esterne, per cui la differenza della temperatura tra l’esterno e l’interno crea condensa con conseguente formazione di muffe.

La popolazione di acari, normalmente presenti in ogni abitazione, esplode grazie alle favorevoli condizioni microclimatiche (Temperatura tra  20° e 25°) e alla presenza di nutrimento rappresentato dalla desquamazione della cute umana e dalle muffe.

Il vecchio “buon spiffero” degli infissi di una volta era una garanzia anti-acaro!!!

L’acaro della polvere (Dermatophagoides pteronyssiunus e D. farinae, Euroglyphus maynei i più diffusi) può rendersi responsabile della insorgenza di malattie allergiche quali la rinocongiuntivite e l’asma bronchiale, più raramente l’orticaria.

L’allergia agli acari della polvere, o meglio ai loro escrementi, si può verificare mediante l’esecuzione di semplici test.

CIMICI DEI LETTI

Turismo itinerante “mordi e fuggi”, spostamenti sempre più frequenti per motivi di lavoro, soste forzate negli alberghi degli aeroporti, per mancate coincidenze dei voli, dove l’alternanza delle persone è quotidiana. Queste le cause più frequenti dell’aumento delle infestazioni da cimici dei letti negli USA e adesso anche in molte città europee.
Negli hotels, ospedali, ostelli universitari le ditte di disinfestazione vengono chiamate sempre più frequentemente per interventi contro questi insetti che non trasmetto malattie, ma che sono difficili da combattere.
Le cimici possono entrare nei bagagli durante un soggiorno in albergo e quindi essere trasportate nelle successive mete o a casa e infestare altri ambienti.

Le cimici dei letti, Cimex lectularius,sono piccole e marroncine, più chiare quando sono larve, e si nutrono esclusivamente di sangue di uomini e animali. Danno un prurito insopportabile, e quando si accende la luce, le lenzuola pullulano di animaletti…sono le cimici.


Quando si entra nella camera di un albergo:

  • Controllare che sulle lenzuola o sul materasso non siano presenti piccole macchie scure (sono le deiezioni delle cimici)
  • In caso di forti infestazioni è presente inoltre un caratteristico cattivo odore

Se ce le siamo riportate a casa :

  • Mandare al lavaggio la maggior parte degli indumenti possibili a temperature maggiori di 70°)
  • Eliminare il materasso, dopo averlo chiuso in un cellophane
  • Chiudere in un cellophane  le lenzuola, le coperte, le coperture dei divani e portarle  al lavaggio a temperature superiori i 70°
  • Distribuire insetticida liquido microincapsulato a base di piretroidi sul letto ed in particolare su testata e giunture, dietro ai quadri ed ai battiscopa
  • Effettuare un trattamento insetticida nelle stanze con spray autoerogante

Ripetere il trattamento con insetticida liquido per tre volte ogni dieci giorni tenendo il riscaldamento acceso in modo da favorire la chiusura di eventuali uova.

richiedere un intervento a ditte specializzate o acquistare i   prodotti  insetticidi  nei negozi per agricoltura


VITA DA CIMICE

La cimice che punge l’uomo nelle nostre latitudini è la Cimex lectularius, depone da 1 a 5 uova al giorno in particolare sul letto, dietro i quadri e dietro la carta da parati. In 2-3 mesi depone qualcosa come 200-300 uova, che si schiudono in 6-9 giorni nei locali riscaldati. La cimice giovane ha un colore chiaro e con le successive mute si scurisce ed in un mese può diventare adulta.  Può vivere in condizioni difficili per un tempo indefinito e quando le condizioni diventano favorevoli si ripropongono le infestazioni. Si muove di notte e dopo aver effettuato il pasto di sangue, si va a rifugiare nelle fessure dei letti e in altre parti protette.

Scarafaggi

Le blatte, chiamate comunemente scarafaggi, “viaggiano” con le derrate alimentari e dato che il commercio ha oggi una valenza globale, lo spostamento di tali insetti favorisce una continua reinfestazione dalle aree di origine.

Il materiale che più favorisce il trasporto delle blatte è il cartone: nella sezione ondulata la blatta inserisce l’ooteca (struttura nella quale sono presenti le uova) che si schiude nel momento in cui le condizioni di caldo e umido sono favorevoli. Le blatte contaminano con il loro passaggio tutte le superfici, le attrezzature e gli alimenti con i quali vengono a contatto..quindi per il bar e i ristoranti dobbiamo adottare la strategia di “Tolleranza Zero”.

Cosa Fare

  • Controllare che non vi siano fessure tra i tubi dell’acqua e il muro (sotto lo sciacquaio della cucina e in bagno) e sigillare con silicone
  • Chiudere ermeticamente le strutture portacavi e sigillare i passaggi di cavi elettrici.
  • Sigillare con adeguato materiale le fessure e i buchi presenti nelle pareti esterne dell’abitazione.
  • Fissare i battiscopa alle pareti con cemento
  • Chiudere i rifiuti e collocarli all’interno dei cassonetti
  • Eliminare tutte le scatole di cartone con i quali arrivano i prodotti in particolare quelli alimentari
  • Controllare i prodotti alimentari ed in particolare i sacchetti delle patate.

E quindi

  • Collocare trappole per il monitoraggio degli scarafaggi negli ambienti sensibili (cucina, macchina del caffè, magazzino, fondi) e controlliamole ogni 15 giorni …
    …se troviamo anche una singola blatta procediamo con la disinfestazione
  • Distribuire insetticida in gel per scarafaggi nella dose riportata in etichetta (generalmente una  goccia ogni metro lineare, in particolare dietro le apparecchiature che producono calore e umidità (lavastoviglie, macchina del caffè, fuochi etc.). Ripetere il trattamento dopo 15 giorni e dopo 30 giorni; trattamento di mantenimento 1 volta ogni due mesi.

Se troviamo Scarafaggi nei fondi

  • Distribuire insetticida liquido microincapsulato a base di piretroidi con una pompetta, in particolare dentro ai pozzetti delle fognature, sugli angoli.
  • Oppure insetticida liquido con piretroidi senza solventi

Acquistare i prodotti insetticidi nei negozi di materiali per agricoltura e adottare i mezzi di protezione consigliati sull’etichetta.

Se il trattamento si ritiene difficoltoso chiamare le ditte specializzate che provvederanno ad effettuare l’intervento.
Se è stata riscontrata la presenza di scarafaggi nei locali dell’esercizio commerciale

  • Eliminare i prodotti alimentari sui quali possono essere passati gli scarafaggi.
  • Collocare i prodotti alimentari in buste o sacchetti (biscotti, pane, pane grattugiato…) in contenitori di plastica a chiusura ermetica.
  • Pulire e disinfettare accuratamente i piani di lavoro e i pavimenti.
  • Controllare le possibili vie d’ingresso e individuare le conseguenti soluzioni.
  • Collocare trappole collanti.
  • Effettuare il trattamento insetticida.

VITA DA SCARAFAGGIO

 
Cambiano le abitudini della vita dell’uomo e … cambiano le blatte!  Questo potrebbe essere il riassunto di una storica convivenza subita dall’uomo!
Nei tempi passati lo scarafaggio nero (Blatta orientalis) entrava nei nostri esercizi senza
riscaldamento e si usava controllarlo spruzzando del DDT.

Oggi gli esercizi di somministrazione di alimenti sono pieni di elettrodomestici che producono calore ed umidità … Non sono quindi più il posto adatto per la blatta orientale, che preferiva gli ambienti freschi, ed è stata così relegata nei fondi, nelle cantine e nei garage.
In fin dei conti anche se particolarmente brutto, lo scarafaggio nero non si riproduceva più di tanto e non si rilevavano frequentemente grandi infestazioni.
I maggiori problemi sono dati oggi dalla blatta marrone (Blattella germanica) che, più piccola dello scarafaggio comune, preferisce gli ambienti caldo umidi e quindi si insedia in particolare nelle nostre cucine.
Si riproduce velocemente, i vari stadi larvali sono rapidi e in poco tempo infesta la lavastoviglie, la macchina del gas, i pensili e gli scaffali.

Ma le cose cambiano e se si pensava che non ci fosse niente di peggio di una infestazione di blattella ci si sbagliava di certo! Si sta infatti diffondendo sempre più un altro scarafaggio: la Suppella lungipalpa (foto sotto) originaria delle aree tropicali e subtropicali che ha trovato nelle regioni meridionali un ambiente favorevole e ora si trova la sua presenza anche in Umbria.

La velocità con la quale si insedia in un territorio è ancora più elevata di quanto non accada con la blattella germanica. Rapidità di maturazione sessuale, elevata produzione di uova e capacità di effettuare piccoli voli fanno della Suppella una vera macchina da conquista.
E se non bastasse ora è arrivata nella nostra regione è arrivata anche l’elicottero rosso, la Periplaneta americana. Raggiunge i 3-4 centimetri di lunghezza e ha le ali sviluppate! Compie dei brevi e sconnessi voli, ma comunque efficaci per spostarsi e raggiungere e colonizzare più velocemente gli ambienti. Non a caso è la blatta che si ritrova con facilità ai piani alti dei palazzi che hanno balconi, si insediano nelle caldaie autonome ed entrano nelle stanze attraverso le fessure che si trovano tra tubi e mura.

Con questa estate calda la zanzara tigre ha avuto modo di conquistare i piccoli contenitori con acqua presenti nelle aree private.

Zanzara Tigre, lasciamola senz’acqua

La prevenzione è ora ancora più importante in quanto sono stati rilevati i primi casi in Italia della malattia di Chikungunya

trasmessa all’uomo dalla zanzara tigre. Come è stato riferito dal Dr Walter Pasini  – Direttore del Centro Oms Medicina del Turismo “ la malattia, il cui nome proviene dalla lingua Swahii e significa ”camminare piegato in avanti”, termine che rispecchia la sintomatologia caratterizzata da dolori articolari intensi e diffusi, si manifesta dopo 4-7 giorni dalla puntura di una zanzara con febbre, mal di testa ed appunto forti dolori osteo-articolari. Il decorso è generalmente benigno, ma la sintomatologia può persistere per alcune settimane”. Il Dr.W.Pasini riferisce che “l’epidemia di Chikungunya in corso nella zona di Castiglione di Ravenna è il risultato di due fenomeni:

  • Il primo l’aumento ormai fuori controllo della zanzara tigre, vettrice di infezioni tropicali come Chikungunya, dengue e febbre gialla.
  • L’incremento esplosivo della mobilità internazionale, del turismo internazionale e dell’immigrazione di massa da paesi endemici

La Chikungunya è stata da tempo segnalata in Africa, nel Sud Est Asiatico e nel subcontinente indiano, ma un’epidemia di vaste proporzioni era stata segnalata recentemente nelle isole Reunion, Mauritius, Seychelles, Maldive e poi in India. Numerosi erano stati i viaggiatori europei, anche italiani infettati in occasione del loro soggiorno in questi luoghi di vacanza”

Per questi motivi deve essere effettuata capillarmente la prevenzione come già è stato indicato dai competenti Servizi della ASL n.2.

In tutti gli orti e giardini dobbiamo eliminare tutti i contenitori che hanno acqua disponibile per la deposizione delle uova delle zanzare.

La zanzara tigre è facilmente distinguibile dalla  zanzara nostrana per il colore che è nero e non marrone, per la minore grandezza e perché punge di giorno ed è più aggressiva.

Eliminiamo tutti i bidoni ed i secchi che non sono chiudibili con coperchi a vite dagli orti e dai giardini.

E poi il risultato è evidente! Gambe martoriate per la zanzara tigre, contro qualche pomfo, soprattutto alle braccia ed al tronco per la zanzara normale.

Mettiamo pesci rossi nelle vasche ornamentali. Le larve di zanzara sono un buon cibo per loro!

La zanzara tigre sta compiendo un’azione di conquista del territorio ”quartiere per quartiere”.
Riusciamo a controllarla solo nelle zone dove la cittadinanza osserva le precauzioni per prevenire lo sviluppo delle larve.

Sciamatura Api

Come ogni anno si ripete il fenomeno naturale della sciamatura che rappresenta per le api l’unico mezzo per riprodursi e rinnovare così la propria vecchia regina con una più giovane e feconda.

Prima di lasciare l’alveare, le api si rimpinzano di miele in maniera tale da assicurare a se stesse ed alla regina che accompagnano in volo, la sopravvivenza per alcuni giorni all’esterno della loro dimora.

COME PREVENIRE L’INSEDIAMENTO DELLO SCIAME

Sigillare con adeguato materiale le fessure e i buchi presenti nelle pareti esterne dell’abitazione

Collocare una rete zanzariera alle prese d’aria e alle finestre delle soffitte e attorno ai comignoli dei camini non utilizzati

SE SI NOTA IL MOVIMENTO DI API ESTERNAMENTE ALLE FINESTRE

Spruzzare deodorante spray nella serranda, attraverso il foro dove scorre la cinghia e chiuderlo con un po’ di carta. L’odore emanato, diverso dall’odore della regina, confonde le api e le dissuade a permanere

… E SE LO SCIAME È ENTRATO NEL CASSONETTO

Chiudere con della carta le fenditure di entrata della cinghia avvolgi serramento.

E QUINDI

Telefonare quanto prima ad un apicoltore di propria conoscenza o, avvertire il Servizio 3D oppure mettersi in contatto con la Facoltà di Agraria che provvederà ad inviare un apicoltore disponibile alla rimozione dello sciame

NON AGITIAMOCI!

Uno sciame in volo o appeso ad un albero non è pericoloso: le api infatti gonfie di miele non riescono a pungere, diventano aggressive solo se attaccate o innavertitamente disturbate, altrimenti è possibile che ci sorvolino e ci avvolgano in una nube danzante senza arrecarci danno alcuno.

 

Pappataci, attiviamo le difese

È proprio un’estate piovosa! E in questi casi dobbiamo attenderci lo sviluppo di consistenti sfarfallamenti di pappataci. Quindi dobbiamo attuare le corrette strategie di difesa.

COME PREVENIRE LO SVILUPPO DEI PAPPATACI:

* Togliere le foglie dal giardino e arieggiare il terreno

* Se il terreno risulta imbibito d’acqua predisporre canaletti di drenaggio

* Togliere i materiali edili sparsi qua e là

La presenza dei Pappataci (detti anche Serapiche) si riscontra generalmente nelle abitazioni singole, nelle case coloniche e nelle villette con giardino ed anche negli appartamenti a piano terra o fino al secondo piano nel periodo che va dalla metà di maggio fino a luglio. Il problema si può protrarre se l’estate è umida e piovosa.

Il pappatacio a seguito delle piogge primaverili e dell’innalzamento delle temperature, da larva che vive sotto le foglie, e altri materiali vegetali, si trasforma in forma alata e compiendo brevi voli entra nelle nostre abitazioni e ci punge durante la notte. L’esito è una “mitragliata” di punture soprattutto sulle braccia e sul tronco.

E QUINDI

* Spruzziamo insetticida liquido a base di piretroidi in soluzione acquosa su persiane/serrande la sera verso le 19.00 e diamo un colpo di spray insetticida nelle camere da letto. Arieggiamo la stanza mezz’ora prima di andare a letto e non accendiamo la luce

* Mettiamo un pò di prodotto repellente a base di “DEET” (tipo Autan) sul pigiama per tenere lontani gli insetti

VITA DA PAPPATACIO

Il pappatacio (Phlebotomus papatasi, perfilievi, perniciosus) è un piccolo insetto munito di ali molto grandi rispetto al corpo e riusciamo a vederlo volare solo se, durante la notte, accendiamo la luce di una abatjour .. eccolo che svolazza quasi a piccoli balzi dalla lampada alla parete.
Durante il giorno, se rimane in camera, si rifugia sotto al materasso o dietro i mobili per poi tornare all’attacco la notte successiva.
La femmina ci punge di notte, e lo fa senza far rumore… da qui il nome “Pappa e tace” e le sue punture sono veramente fastidiose.

RAGNETTI ROSSI : CHE FASTIDIO!!

Ogni anno verso la metà di maggio inizia il fenomeno dello sviluppo di invasioni di “Ragnetti Rossi” sui tetti e sui davanzali delle case. Ma quest’anno il fastidio è iniziato prima, complice l’elevata temperatura di questa stagione precoce. Questi acari scendono in massa dai tetti e si muovono velocemente lungo le pareti delle case, invadono davanzali, li troviamo sul bucato steso ad asciugare e su tutte le superfici. I Ragnetti Rossi non sono pericolosi per l’uomo e l’unico fastidio che danno è dato dal fatto che li troviamo dappertutto e che schiacciati macchiano.

COSA NON FARE

* Schiacciare i ragnetti rossi con le dita, contengono batteri
* Utilizzare insetticidi, è completamente inutile in quanto questi prodotti non sono adatti ad essere impiegati sugli acari e inoltre lo sviluppo di queste popolazioni è così elevato che qualsiasi prodotto insetticida oltre a non dare risultati soddisfacenti danneggia l’ambiente.

COSA FARE

L’unica soluzione è quella di distribuire, sulle superfici sulle quali vogliamo ridurre il fastidio, prodotti “Sgrassatori”per l’igiene della casa. Il classico “Spruzzino giallo” che usiamo per detergere le superfici della cucina va benissimo!!  Lo “Sgrassatore riduce la protezione grassa del Ragnetto che muore per “insolazione”. Certo, l’effetto non può essere duraturo, e quindi bisogna ripetere il trattamento quando si riscontra nuovamente la problematica.

QUANTO DURA IL FENOMENO

Normalmente dura fino alla metà di giugno, ma quest’anno le temperature sopra i 30 gradi, probabilmente arriveranno prima e allora il fenomeno dovrebbe concludersi entro la fine di maggio. Sono infatti le alte temperature a limitare lo sviluppo di questi acari e allora attendiamo il “Caldo vero”!

MA DI CHE VIVONO?

Questi acari, che non sono i “ragnetti rossi delle piante”, vivono degli escrementi dei volatili e li troviamo anche sugli stessi uccelli. Appartengono alla famiglia dei “trombidi”, la pullulazione è annuale e si conclude da sola.
La ASL non interviene per questa problematica, in quanto questi organismi non sono di interesse sanitario

OLEOTTERI CARABIDI

Spesso vengono ingiustamente confusi con gli scarafaggi,
vivono nei boschi, sotto le pietre in montagna, nei campi

AVVISO ALLA CITTADINANZA

IN DIVERSE ZONE DI CAMPAGNA E’ IN CORSO LO SVILUPPO DI GRANDI COLONIE DI COLEOTTERI – CARABIDI.

QUESTI INSETTI PROVENGONO DAI CAMPI, CHE CON IL CLIMA CALDO E SICCITOSO SONO PRIVI DI ACQUA E DI NUTRIMENTO PER I COLEOTTERI.

I COLEOTTERI INFATTI SI CIBANO DI INSETTI E SONO QUINDI ORGANISMI UTILI.

I COLEOTTERI NON SONO INSETTI DI INTERESSE SANITARIO

IN QUESTE SERATE I COLEOTTERI SI DIRIGONO VERSO LE ABITAZIONI CHE HANNO UN GIARDINO, DOVE QUINDI C’E’ UMIDITA’ E CI SONO INSETTI DI CUI CIBARSI.

IL FENOMENO FINIRA’ CON L’ABBASSAMENTO DELLE TEMPERATURE

SI CONSIGLIA DI NON DARE INSETTICIDA: SERVE A POCO PERCHE’ QUESTI INSETTI SONO MOLTO RESISTENTI, E POI PERCHE’ SONO INSETTI UTILI.

VESPE, CALABRONI: SE LI CONOSCI … LI PREVIENI

Una buona notizia ogni tanto ci vuole! Le vespe e i calabroni non ci daranno molto fastidio in questa estate fresca e piovosa. Ma  dobbiamo comunque fare PREVENZIONE!

COME PREVENIRE L’INFESTAZIONE DELLE  VESPE:

* Sigillare le fessure e i buchi presenti nelle pareti esterne dell’abitazione
* Spruzzare insetticida nei cassonetti delle serrande

* Collocare una rete zanzariera attorno ai comignoli dei camini non utilizzati e rimuoverla in caso di utilizzo
* Collocare, soprattutto nelle soffitte e nei locali adibiti a rimessa attrezzi, una rete zanzariera, alle prese d’aria e alle finestre

* Togliere ogni contenitore di acqua disponibile (collocare sabbia, come quella per le lettiere dei gatti, nei sottovasi)

 

COME PREVENIRE LE PUNTURE:

* Non camminare scalzi

* Evitare cosmetici, profumi e lacche

* Coprire le bevande e controllare prima di avvicinarle alla bocca, soprattutto se sono in lattina
* Non agitarsi e non compiere movimenti bruschi qualora si venga avvicinati da una vespa
* In caso che una vespa entri nell’autovettura, fermare la macchina e farla uscire
* Se sei un soggetto allergico porta sempre con te i farmaci di emergenza

 

Nido con vespe

E QUINDI:

Oltre alle azioni indicate facciamo prevenzione attiva con  le trappole per vespe “Fai da te”:

* Tagliare la parte superiore di una bottiglia di plastica
* Rivoltare la parte tagliata “ad imbuto” sulla bottiglia
* Collocare vino rosso, zucchero e liquore (ad es. del cognac)
* Posizionare alcune trappole così preparate in zone soleggiate ed altre

 

MOSCHE: METTIAMOLE IN TRAPPOLA

Mosche già all’attacco in questa stagione mutevole. I cambi di temperatura frequenti favoriscono l’ingresso delle mosche nelle abitazioni e allora il fastidio è proprio tanto.

COME PREVENIRE LO SVILUPPO DELLE MOSCHE

* Puliamo intorno all’abitazione e non lasciamo residui di cibo, di rifiuti o gli escrementi di animali domestici
* Chiudiamo i sacchetti dei rifiuti e portiamoli subito nei cassonetti

Se abbiamo un pollaio o una stalla dobbiamo:

* Trattiamo i reflui ogni 20-30 giorni con i prodotti larvicidi
* Trattiamo le pareti interne ed esterne del pollaio con prodotti insetticidi residuali e/o con prodotti insetticidi microincaspulati (generalmente basta un trattamento ogni 2 mesi)
* Intorno alla stalla collochiamo le trappole a feromoni o a esche proteiche

VITA DA MOSCA

La mosca comune (Musca domestica) può vivere sulle 4-6 settimane e siccome il ciclo completo di sviluppo può svolgersi in 10 giorni, durante un estate si possono avere anche 10 generazioni e più.

E QUINDI

Non aspettiamo ad essere invasi dalle mosche per imbracciare le armi … corriamo presto ai ripari!!

Invece di usare costosi insetticidi impieghiamo le specifiche trappole per a farine proteiche e feromoni e acqua. Si trovano nei negozi di materiali per agricoltura. Si preparano e si appendono all’ombra durante il periodo estivo a 10 metri dalle abitazioni. Generalmente ne bastano 4 da collocare intorno alla casa.

Le mosche saranno attratte verso le trappole e non verranno nella nostra abitazione. Spesa limitata, niente chimica e buona soddisfazione.

 

PIDOCCHI DEL CAPO

COME PREVENIRE LE INFESTAZIONI

* Controllare la testa dei bambini, in particolare nel periodo scolastico e quando vengono comunicati casi di pediculosi dalla direzione didattica

* Controllare il cuoio capelluto alla ricerca delle uova (dette lendini) che sono attaccate ai capelli (in particolare verso la base del capello)

E SE E’ TOCCATO PROPRIO A NOI…

* Non facciamoci prendere dall’agitazione!!  Dobbiamo affrontare il problema con attenzione ma anche con tranquillità.

* Utilizziamo i prodotti specifici e non quelli empirici, come a volte avviene, (impiegando ad esempio l’aceto che non scolla le uova essendo cementate ai capelli)

* Distribuiamo sui capelli i presrdi medico-chirurgici in forma di gel, di creme o shampo  a base di piretro o di piretroidi e ripetiamo il trattamento dopo 7-10 giorni o come riportato in etichetta

* Utilizziamo anche il pettine a denti fitti …. È fondamentale per eliminare le uova!!!!

* Lavare la biancheria del letto, gli abiti, gli asciugamani usati per la testa a temperatura superiore ai 55 gradi o a secco, oppure lasciarli all’aria aperta

Il pidocchio non trasmette malattie, ma  a causa del forte prurito induce a grattarsi e quindi può causare infezioni secondarie.

Il pidocchio (Pediculus humanus capitis) ha la brutta abitudine di vivere sull’uomo, dal quale si approvvigiona di sangue, ed è più frequente sui bambini dove si localizza in particolare sulla nuca e dietro le orecchie.

Le femmine sistemano le uova (chiamate lendini) alla base dei capelli dove vi sono migliori condizioni di temperatura ed umidità.

Il pidocchio vive circa un mese e la femmina depone circa 5 uova al giorno e durante l’intero ciclo vitale ne produce da 80 a 150.

Lontano dal corpo dell’uomo il pidocchio vive poco tempo e quindi non ha senso fare disinfestazioni ambientali.

 

Mus Musc, R.Rattus  R.Norveg.  (WHO)

TOPI E RATTI

COME PREVENIRE LE  INFESTAZIONI

* Chiudere ermeticamente le strutture portacavi e sigillare i passaggi dei cavi elettrici e delle tubazioni idrauliche

* Sigillare con adeguato materiale le fessure e i buchi presenti nelle pareti esterne dell’abitazione

* Collocare reti metalliche con maglia di 0,5 cm di lato su prese d’aria, tombini e grate

* Controllare che le porte e i portoni di garage e cantine chiudano perfettamente

* Chiudere i rifiuti e collocarli all’interno dei cassonetti

* Tagliare i rami degli alberi che sono a contatto con la casa

* Collocare almeno due volte l’anno (marzo-aprile; ottobre-novembre) esche ratticide negli appositi erogatori, nelle pertinenze private delle abitazioni

E SE IL TOPO È ENTRATO IN CASA…

Collocare le tavolette collanti sotto i mobili della cucina

SE ABBIAMO TROVATO TRACCE NEI FONDI O NELLE SOFFITTE…

Collocare tavolette collanti e prodotti ratticidi negli erogatori

Il topo contamina con il semplice passaggio i nostri ambienti e può essere causa di trasmissione di malattie.

E QUINDI SE UN TOPO E’ ENTRATO NELLA NOSTRA ABITAZIONE…

* Eliminare i prodotti alimentari sui quali può essere passato

* Pulire e disinfettare accuratamente i piani di lavoro e i pavimenti

* Controllare le possibili vie di ingresso e individuare le conseguenti soluzion

COME PREVENIRE LE INFESTAZIONI

* Controllare dal mese di dicembre gli alberi di pino, cercando di vedere se sulla chioma compaiono i classici bozzoli bianchi

* Tagliare il ramo con il bozzolo facendo attenzione che cadendo non venga addosso

OPPURE
Rompere il nido con una pertica

OPPURE

Chiamare la Comunità Montana competente per territorio ed  entro il mese  di febbraio provvederà a distruggere il nido

..E QUINDI…

Raccogliere i nidi e le processionarie dopo averle bagnate con l’acqua e metterle dentro un secchio con acqua e quindi smaltirle

La processionaria dei pini (Thaumetopea pytyocampa) a causa della perdita di setole urticanti durante il tragitto che compie in processione, può causare prurito, dermatiti anche gravi, danni agli occhi e ai polmoni. I cani subiscono a volte danni che hanno esito mortale.

VITA DA PROCESSIONARIE

La processionaria dei pini è un lepidottero le cui larve si cibano di aghi di pino e di cedro.
Le uova deposte in estate sugli aghi di pino, si schiudono verso settembre e le larve si cibano degli aghi e successivamente costruiscono un nido con i fili sericei nel quale passano l’inverno. In primavera abbandonano il pino e in processione visitano gli alberi vicini; tornano poi nel nido seguendo la traccia lasciata dal filo che secernono. Il capofila è generalmente una femmina che verso giugno decide che è arrivato il momento di diventare adulta e allora porta tutti i “compagni” in fila indiana nel terreno dove si trasformeranno in crisalidi e poi in …innocue farfalle.

ATTENZIONE!!!!

* Indossare occhiali chiusi e mascherina antipolvere durante le operazioni di cattura e rimozione
* Non dare mai fuoco ai nidi


Per saperne di più:

www.isza.it/Processionarie/Processionarie.htm

Ultimo aggiornamento
13/06/2022
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