Il 15 marzo “INDOVINA CHI VIENE A CENA?”, Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla

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 Locandina Indovina chi viene a cena, 15 marzo 2018


IL 15 MARZO 2018  LA GIORNATA NAZIONALE DEL FIOCCHETTO LILLA CONTRO I  DISTURBI ALIMENTARI

Perugia, 13 marzo 2018 – Il 15 marzo 2018 ricorre la VII Giornata del Fiocchetto Lilla, simbolo dell’impegno e della consapevolezza nei confronti delle problematiche legate ai disturbi alimentari, un fenomeno molte volte sottovalutato sia da chi ne soffre che dalla famiglia. 
La giornata è stata fondata 7 anni fa da Stefano Tavilla, presidente dell’Associazione “Mi nutro di vita”, il padre di Giulia, una ragazza morta per problemi legati alla bulimia. Mentre era in lista di attesa per entrare in un Centro Specializzato.

ASSENZA  DI STRUTTURE. In molte regioni italiane non ci  sono strutture specializzate per il trattamento dei Disordini alimentari e questo determina una migrazione fuori regione con  gravi ritardi nelle cure e nella diagnosi precoce. Consultare la Mappa del Ministero della Salute www.disturbialimentarionline.it  con il Numero Verde Nazionale SOS Disturbi Alimentari che raccoglie le richieste di aiuto di tutta Italia 800.180.969

AUMENTO DEL NUMERO dei pazienti in tutte le regioni italiane. Purtroppo  non accenna a diminuire il numero dei pazienti con Anoressia, Bulimia e Binge Eating desorder. Secondo l’Osservatorio epidemiologico del Ministero della Salute sono più di 3 milioni le persone ammalate.

ABBASSAMENTO DELL’ETA’ DI ESORDIO. Si è abbassata moltissimo l’età di esordio della patologia ( si ammalano bambini di 8 10 anni )  con conseguenze più gravi sul piano fisico e psicologico. Si sono diffusi moltissimo I Disturbi Selettivi dell’alimentazione nell’infanzia, come nel caso di Camillo che riportiamo.

Camillo ha 12 anni, è un adolescente pugliese dagli occhi vivacissimi, e arriva al Centro Palazzo Francisci  con una difficoltà alimentare che si protrae dalla prima  infanzia. Mangia solo cibi semisolidi e bianchi. Gelati, semolino, latte, formaggi freschi. Non può mescolare gli alimenti, devono essere omogenei di consistenza e sapore. In pratica non mastica nulla.  Ogni tentativo da parte della famiglia di introdurre altri alimenti è fallito; generalmente si conclude con una crisi di ansia del ragazzino e ciò interrompe qualunque ulteriore pressione.

Il peso e l’accrescimento sono abbastanza regolari, poiché la quantità e la qualità (zuccheri, carboidrati) degli alimenti ha consentito che non ci fosse malnutrizione e ciò ha fatto si che né la famiglia né il pediatra si allarmassero più di tanto. Passerà, piano piano si rialimenterà e recupererà il tempo perduto.

In realtà questo non avviene e Camillo comincia a sentire il peso di queste limitazioni, non può andare con i suoi compagni di  classe a mangiare la pizza, non può andare in gita, comincia a vergognarsi del suo problema. E’ proprio lui che chiede alla mamma e al papà di portarlo ovunque ma di risolvere questo suo problema.

Nella ricostruzione anmnestica si comprende che qualcosa è successo durante lo svezzamento, che in realtà  non è  mai avvenuto. Una morte traumatica del fratello del padre di Camillo ha coinciso con quel periodo. Il padre ha avuto un periodo di depressione e tutta la famiglia ha risentito della tragedia che ha colpito lo zio.

Apparentemente lo svezzamento di Camillo si svolge nella norma, viene allattato fino a 5 mesi e piano piano vengono introdotti gli alimenti semisolidi, ma nel passaggio tra semisolido e solido c’è un blocco. Il bambino piange e sputa se gli viene proposto cibo solido. Progressivamente la madre rinuncia a esporlo e prepara una grande varietà di cibo, ma tutte con le caratteristiche di essere bianco e non masticabile.

Quando arriva alla nostra osservazione rileviamo una atrofia dei muscoli  della masticazione della guancia, tanto poco li usa. E’ abituato solo ad inghiottire.

Per il resto lo sviluppo cognitivo e relazionale è avvenuto normalmente, ha una intelligenza sopra la norma e una buona proprietà di linguaggio, a scuola ottiene ottimi risultati, gioca volentieri con i coetanei, ride e scherza  con tutti, suona il clarinetto.

SECONDA CAUSA DI MORTE TRA I GIOVANISSIMI. Le conseguenze sono depressione, limitazione della vita sociale e lavorativa, compromissione degli apparati cardiaco e gastrointestinale, osteoporosi, morte per arresto cardiaco o suicidio. E i dati Sdo [Scheda di Dimissione Ospedaliera, n.d.c.] riferiscono che nel 2016 l’anoressia e la bulimia hanno fatto 3.240 vittime.

AUMENTO DEI MASCHI. Un altro fattore da considerare è relativo al sesso: i DCA non riguardano più solo il mondo femminile come in passato in quanto i maschi ormai hanno raggiunto  il 10% dei pazienti. Anche l’età è cambiata: il range si è ampliato e va da bambini piccoli a persone di oltre cinquant’anni, tant’è  vero che il corpo e il disturbo alimentare sono diventati un’espressione del disagio di tutte le età.

DIFFUSIONE ATTRAVERSO I SOCIAL E I SITI PRO ANA. Come per i media, anche i social network riescono ad avere un impatto gigantesco, se non addirittura maggiore rispetto ai classici media, sulle menti dei soggetti, soprattutto dei più giovani.

I siti Pro Ana  e i gruppi whats up  sono pericolosissimi, tutte le nostre pazienti li hanno visitati almeno una volta. Non bisogna dimenticare che queste community non sono create da  pazzi fanatici, bensì da soggetti essi stessi sofferenti e affetti da tali patologie, pertanto la soluzione migliore non sta nell’utilizzare metodi punitivi quanto nell’indirizzare questi soggetti verso le cure.

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Ultimo aggiornamento
01/08/2022
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