Assisi, 29 novembre 2017 – “Ad Assisi stiamo sperimentando da tempo, con successo, il nuovo modello di sanità che vogliamo realizzare in tutta l’Umbria, basato su una forte integrazione fra ospedale e territorio e una grande collaborazione tra strutture diverse per dare risposte più efficaci ai bisogni di salute dei cittadini”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute, Coesione e Welfare, Luca Barberini, che questa mattina, insieme al Direttore Generale della USL Umbria 1 e al Sindaco di Assisi, è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dei dati di attività dell’ospedale e del distretto Assisano.
Il concetto è stato ribadito dal DG Andrea Casciari che ha illustrato i dati di attività della struttura ospedaliera e del distretto: “La sanità nell’Assisano in questi ultimi anni è stata potenziata grazie a importanti investimenti che tengono conto delle mutate esigenze di salute della popolazione oltre che dei vincoli normativi: interventi strutturali e soprattutto organizzativi, e incremento dell’offerta dei servizi con due strumenti chiave: collaborazioni e integrazioni intra e inter-aziendali. In termini di investimenti, quest’anno abbiamo finito di acquistare il Palazzo della Salute di Bastia Umbra per 3,2 milioni di euro e negli ultimi anni sono stati investiti 6 milioni di euro solo nell’ospedale per la riqualificazione e il miglioramento antisismico (Pronto Soccorso, Blocco Operatorio, ricollocazione del SerT, climatizzazione camere di degenza, area CUP e ambulatori). A ciò ci aggiungono 1,5 milioni di euro per la riqualificazione degli alloggi ATER dell’ex ospedale di via S. Francesco di proprietà della USL Umbria 1: 28 alloggi di edilizia residenziale pubblica e di attività commerciali ubicati nel centro storico di Assisi i cui lavori sono stati ultimati lo scorso marzo”.
E dopo gli investimenti la riorganizzazione. “Il vero punto di forza nell’Assisano è il modello organizzativo adottato – ha aggiunto il Direttore Generale Casciari – che è centrato sulla fortissima integrazione ospedale-territorio, nella misura in cui i professionisti lavorano indifferentemente nelle sedi ospedaliere e territoriali gestendo nella maniera più appropriata i percorsi di cura della persona, e sulla integrazione interaziendale”. I fiori all’occhiello frutto di tale riorganizzazione sono, in particolare, il Centro Donna, dove sono state unificate le attività di prevenzione (screening citologico), il consultorio giovani, l’ambulatorio menopausa, il supporto al percorso della gravidanza fino al parto e le attività diagnostiche e chirurgiche di primo livello come colposcopia, ecografia, piccoli interventi chirurgici (le proiezioni al 31 dicembre evidenziano 33mila prestazioni al Consultorio, oltre 6.500 prestazioni specialistiche e 228 di tipo chirurgico); la Chirurgia Pediatrica in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera di Perugia (178 interventi effettuati da maggio 2016 a giugno 2017). E poi l’attivazione dell’unità integrata interaziendale per la gestione dello scompenso cardiaco e della cardiopatie croniche (144 pazienti e 5.253 prestazioni ambulatoriali da gennaio 2016); e la riorganizzazione dell’Area Emergenze creando 6 posti letto per la Medicina a Ciclo Breve, un servizio fortemente integrato con l’assistenza domiciliare ADI e/o RSA per la continuità terapeutica, che ha comportato anche l’incremento del personale medico, infermieristico e OSS per un totale di 12 unità; attivato l’ambulatorio di Urodinamica con un’apparecchiatura di ultima generazione, la terza sala operatoria dedicata alla chirurgia ambulatoriale, il servizio sociale all’interno del presidio ospedaliero e inoltre due ambulatori specialistici, uno per la terapia del dolore e uno per il piede diabetico, altro percorso integrato con l’Azienda ospedaliera di Perugia che solo dal 15 settembre al 30 ottobre ha preso in carico 130 pazienti. Sul territorio sono stati infine attivati un ambulatorio TAO presso il Centro di Salute e un Centro per Minori con Disturbo dello Spettro Autistico ed è stato trasferito il Centro Diurno Alzheimer da Bettona a Bastia Umbra. Ora si sta lavorando per la realizzazione del Servizio per le ferite difficili (attività ambulatoriale, in degenza ordinaria e day hospital, con 6 posti letto dedicati in Chirurgia) e per l’attivazione del Servizio di Urodinamica a livello ospedaliero e distrettuale con attività chirurgica e ambulatoriale con strumentazione ad alta tecnologia, integrata con il Centro donna.
“I dati mostrano un trend di prestazioni in crescendo, foriero del rilancio della nostra struttura ospedaliera – ha dichiarato il Sindaco di Assisi Stefania Proietti, ricordando l’obiettivo che ha questa Amministrazione di investire nella valorizzazione dell’ospedale di Assisi – Grazie alla Usl e all’associazionismo locale abbiamo intrapreso un percorso innovativo per sostenere particolari settori di eccellenza nella ricerca e nelle prestazioni sanitarie. Un percorso del quale sentiremo parlare molto. Intanto stiamo predisponendo progetti e fondi per opere infrastrutturali a servizio dell’ospedale di Assisi, sempre più attivo e destinato a crescere. Il tutto per la tutela della salute dei cittadini e del loro benessere, anche e soprattutto quando si trovino in condizioni di fragilità”.
“Ad Assisi – ha evidenziato l’assessore Barberini – abbiamo avuto il coraggio di scommettere su una sorta di riconversione del presidio ospedaliero, che ha significato trattamenti diversificati e maggiore qualità delle prestazioni, a vantaggio non solo di questo territorio ma di tutta la comunità regionale. I numeri e i risultati ci stanno dando ragione e continueremo in questa direzione, potenziando i servizi e mettendo l’ospedale di Assisi al centro di una riorganizzazione generale del sistema sanitario umbro“. A tale proposito Barberini ha ricordato che “nei prossimi giorni, daremo il via ai lavori per il nuovo Piano sanitario regionale che verrà definito anche con il contributo di enti locali e tessuto associativo dei territori, poggiando su alcuni pilastri fondamentali come innovazione, universalità e accessibilità, mettendo al centro il cittadino e i suoi bisogni”.
I dati 2017. Le proiezioni al 31 dicembre evidenziano che i costi si mantengono poco sotto i 15 milioni di euro per l’ospedale, a fronte di un fatturato che aumenta di quasi un milione portandosi a 12,777 milioni di euro, e sfiorano i 39 milioni di euro nel Distretto, dove l’aumento di circa 900mila euro rispetto all’anno scorso è giustificato dal potenziamento di importanti attività territoriali. In particolare, in un anno sono cresciuti gli accessi nell’ambito dell’assistenza domiciliare integrata (+3.596) e ai Centri di salute mentale per assistenza psichiatrica (+ 737). Sostanzialmente stabili su 2751 le giornate nei Centri Diurni per anziani e quelle in RSA Residenza Sanitaria assistita (4.535), l’attività di specialistica ambulatoriale per esterni su strutture territoriali ed ospedaliera per un totale di 826.712 prestazioni e 8,460 milioni di euro di fatturato.