Un intervento di qualità che punta sulla sicurezza, sulla specializzazione, sulla professionalità degli operatori sanitari e sull’integrazione fra ospedale e territorio
Castiglione del Lago, 21 settembre 2017
Un ospedale rinnovato e potenziato che diventa il punto di riferimento dell’intero territorio del Trasimeno. L’azienda USL Umbria 1 ha presentato ieri sera il progetto di riqualificazione ed ampliamento dell’Ospedale di Castiglione del Lago in una affollatissima Sala del Teatro di Palazzo della Corgna nel centro storico, a pochi metri dal nosocomio castiglionese.
«A Castiglione abbiamo la sede della struttura, ma l’ospedale è di tutto il Trasimeno – ha dichiarato subito il sindaco Sergio Batino – e credo che questo sia un altro importante passo in avanti del rinnovamento complessivo del sistema sanitario di questo territorio. Un assetto diverso da quello pensato negli scorsi decenni ma che finalmente diventa concreto ed adeguato alle esigenze dei nostri cittadini. Una sanità con un unico punto ospedaliero ma con tanti servizi dislocati in altri centri del territorio, con la riqualificazione e la specializzazione delle altre strutture. Il Trasimeno vuole costruire il proprio futuro e questo sta avvenendo anche nel settore sanitario con unità d’intenti. Voglio porre una questione: appare chiara l’esigenza di potenziare dei parcheggi e abbiamo presentato un progetto di risalita meccanizzata che la Regione dovrà esaminare rapidamente. Infine vogliamo concretizzare la realizzazione della Casa della Salute per adeguare l’offerta che ora è insufficiente per gli spazi angusti dell’attuale sede».
Alla presentazione hanno partecipato la Presidente della Regione Catiuscia Marini, l’Assessore regionale alla Salute Luca Barberini e il Direttore Generale della USL Umbria 1 Andrea Casciari che ha illustrato il progetto.
L’intervento riguarda la
riqualificazione dell’Ospedale castiglionese mediante la realizzazione di nuovi corpi in ampliamento e ristrutturazione interna di vaste aree degli edifici esistenti per un importo complessivo degli interventi che ammonta a
4.542.822 euro. «Lo scopo è quello di adeguare la struttura alle nuove esigenze sanitarie con interventi mirati – ha spiegato
Casciari – tesi ad elevare il livello del servizio offerto all’utenza. Abbiamo da poco completato un altro grosso intervento di adeguamento strutturale antisismico e prevenzione incendi, con la riqualificazione della Palazzina Medicina e la realizzazione di piccoli interventi strutturali finalizzati alla riorganizzazione complessiva dell’area ambulatoriale per una spesa totale di circa 3 milioni e mezzo di euro. Nel corso di questi anni abbiamo acquistato nuovo arredo per Medicina, Neurologia ed Oncologia e nuove strumentazioni ed arredi per le sale operatorie. Per il Pronto Soccorso abbiamo già garantito la doppia presenza medica H12, con ampliamento degli spazi da due a tre ambulatori, ridefinizione dell’area triage, della zona attesa pazienti, della stanza tecnica per P.O.C.T. e tisaneria». Altri interventi effettuati e già attivati sono l’integrazione dell’attività chirurgica urologica con attivazione dell’attività ambulatoriale di uroflussometria, la nuova area materno-infantile e la Diagnostica di Radiologia con il servizio Tomografia Computerizzata H24. Avviati i progetti del Punto distribuzione diretta farmaci, la strutturazione definitiva dell’Osservazione Breve in Pronto Soccorso e la strutturazione definitiva della specialistica Ortopedica a sostegno dei pazienti provenienti dal PS. Anche il DG Casciari ha ribadito e sottolineato la definizione con il Comune di Castiglione per la realizzazione del nuovo Centro di Salute per un investimento di 2 milioni.
«Il progetto dello stabilimento ospedaliero prevede la costruzione del nuovo corpo Medicina Generale che verrà unito all’attuale e un nuovo corpo nella zona Degenza Chirurgica. Un nuovo impianto elevatore collegherà direttamente via Belvedere e i vari livelli della struttura. Al piano interrato è prevista la rivisitazione dei locali di servizio, depositi e archivi. Il piano terra viene sensibilmente ampliato il Pronto Soccorso con ingresso su piazza Gramsci ma collegato con il nuovo ascensore anche con via Belvedere, cosa importante che permetterà anche lì l’arrivo delle ambulanze. Il CUP verrà spostato nella parte in ampliamento e verranno realizzati nuovi ambulatori nell’area ex Laboratorio Analisi. Al primo piano è prevista la ristrutturazione della degenze di chirurgia, unitamente alla realizzazione di 13 nuove camere per un totale di 26 nuovi posti letto; ricollocazione dell’emodialisi e realizzazioni di 4 ambulatori chirurgici. Per la palazzina Medicina al piano seminterrato riqualificazione della morgue, nella parte di ampliamento saranno realizzati 4 nuovi laboratori e un nuovo impianto elevatore; al primo piano realizzate 6 nuove camere di degenza per un totale di 12 posti letto».
La consegna del cantiere è prevista fra circa 10 giorni: inizio dei lavori il 2 ottobre con 8 mesi per la consegna dell’ampliamento della Palazzina Medicina, 12 mesi per il completamento del corpo principale e 25 mesi per l’ultimazione complessiva.
«Un progetto chiaro, con tempi certi di realizzazione – ha affermato l’assessore
Luca Barberini – che finalmente dà una risposta significativa ai bisogni di salute del Trasimeno. Un intervento di qualità con un importante investimento di risorse pubbliche, statali e regionali, che punta sulla sicurezza, sulla specializzazione, sulla professionalità degli operatori sanitari e sull’integrazione fra ospedale e territorio. Voglio sottolineare la collaborazione virtuosa fra USL 1 e Azienda Ospedaliera che avvierà un proficuo scambio di professionalità. Il nostro Paese investe meno degli altri in Europa e dobbiamo fare di più. Qui al Trasimeno siamo in controtendenza investendo in un ospedale di territorio e lo facciamo grazie a due elementi: abbiamo rappresentato bene al Governo le necessità di risorse, attraverso le politiche di programmazione nazionali, ma anche con fondi regionali grazie all’ottima gestione delle nostre aziende sanitarie».
«La scelta di questa Regione negli anni – ha detto
Catiuscia Marini in conclusione – ha riguardato sempre il sistema sanitario nella sua interezza con coerenza di strategia, senza mai fermarci anche con i rallentamenti imposti dai governi nazionali qualche anno fa. Questo lavoro importante è il frutto della nostra capacità di investimento mantenuta con attenta programmazione degli ammodernamenti, delle riqualificazioni sia della rete ospedaliera sia della rete delle strutture dei servizi sanitari, delle strutture dedicate come le residenze protette: le abbiamo reso più funzionali anche con investimenti sul personale, sulle tecnologie, sui sistemi e sui metodi organizzativi, con una costante opera di modernizzazione che segue la rapida evoluzione di questo settore del servizio pubblico. La Regione Umbria, con solo altre 5, ottiene fondi dello stato perché ha sempre superato il vaglio dei controlli per governativi per la nostra responsabilità nella gestione del fondo sanitario, qualità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, rispetto degli obiettivi di contenimento della spesa e tutte quelle continue verifiche nei vari livelli di controllo. Al Trasimeno un lavoro importante, a livello politico, è stato fatto dalle Amministrazioni locali attraverso scelte partecipate e spiegando ai cittadini le esigenze e le possibilità sul tavolo. Abbiamo fatto una scelta basata sulla popolazione di questa area, che è circa di 60 mila abitanti ma con una bella fetta di questa popolazione che è attratta da Perugia per comodità e vicinanza. L’operazione che facciamo qui a Castiglione è molto importante e pienamente sostenibile: si va in controtendenza rispetto alla creazione di poli ospedalieri decentrati rispetto ai centri storici, una bella sfida, anche per mantenere vivo questo magnifico centro. Infine vorrei sottolineare un dato importante: l’Umbria ha la capacità di trattenere i pazienti nelle proprie strutture con il 95% dei cittadini che restano a curarsi. Questo dimostra grande fiducia nella nostra qualità, mentre ci sono regioni che vedono anche il 55% di cittadini che vanno a curarsi fuori sede».