“L’Italia è tra le Nazioni più longeve al mondo e dobbiamo fare in modo che questa longevità sia accompagnata da un buono stato di salute e una migliore qualità della vita” (O. Schillaci 2024).
Promuovere l’invecchiamento attivo e la salute è fondamentale, per aumentare lo stato di benessere fisco e psichico e per diminuire, così, l’esposizione a quei fattori di rischio come alcool, fumo, errate abitudini alimentari, sedentarietà, caratteristiche ambientali e scelte personali che concorrono allo sviluppo delle cosiddette malattie croniche.
Il Distretto del Perugino – Usl Umbria 1, quale partner del progetto Rete di Argento, con la collaborazione della Fondazione Caritas San Lorenzo, del Comune di Perugia, della Polizia di Stato, dell‘Associazione Coordinamento Centri Socio Culturali di Perugia e della Fondazione Santa Caterina Parlesca Onlus, ha costruito un percorso informativo per la cittadinanza su stili di vita sani.
La progettazione degli incontri ha visto la collaborazione dei Servizi della Rete Aziendale Promozione della Salute (Distretto del Perugino -Servizio Vaccinale Servizio Dietistico, Servizio Alcologia e Gioco D’azzardo, Medicina dello Sport, Servizio Igiene e Sanità Pubblica, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, Servizio di Epidemiologia, Comunicazione aziendale Usl umbria 1).
Contesto epidemiologico (Servizio di Epidemiologia Usl Umbria 1)
Le abitudini alimentari sono tra i maggiori determinanti della salute. Studi epidemiologici ci mostrano che il Consumo di frutta e verdura in Italia, nel biennio 2021-2022, il consumo medio giornaliero di frutta e verdura fra le persone ultra 65enni non ha raggiunto la quantità indicata dalle linee guida per una corretta alimentazione. Correlato anche a questo aspetto, i dati ci evidenziano che persone in sovrappeso nella regione Umbria è in aumento.
Consumo di frutta e verdura
Dai dati di PASSI d’Argento emerge che nel biennio 2021-2022 in Italia, circa un ultra 64enne su 9 riesce ad aderire al five a day, mentre solo una piccola quota non ne fa un consumo quotidiano. Tali dati non si discostano significativamente dalla media italiana.
La quota di popolazione umbra ultra64enne che riferisce di consumare almeno 3 porzioni di frutta o verdura al giorno è invece superiore rispetto alla media nazionale.
L’adesione al five a day tende ad associarsi al vantaggio socioeconomico, mentre diminuisce con l’avanzare dell’età. Il gradiente geografico dell’adesione al five a day tra gli ultra64enni è a sfavore delle regioni meridionali rispetto a quelle del Centro-Nord Italia, ad eccezione della Sardegna.
Nell’Azienda USLUmbria1, sia i valori di adesione al five a day (14,1%) che la quota di chi non fa un consumo quotidiano di frutta e verdura (1,7%) sono in linea con la media regionale.
Dal 2016, il trend di adesione al five a day tra gli ultra 64enni umbri è sostanzialmente stabile, con un aumento nell’ultimo biennio riscontrabile solo a livello regionale.
Sovrappeso e obesità
Dai dati di Passi d’Argento riferiti a peso e altezza emerge che la maggior parte degli ultra64enni in Umbria (56,2%) è in eccesso ponderale: il 40,7% in sovrappeso e il 15,5% obeso. Tali dati non si discostano dai valori medi a livello nazionale.
Come nel resto della popolazione, anche nella popolazione ultra64enne l’eccesso ponderale si associa al sesso maschile e allo svantaggio socioeconomico, mentre è meno frequente in età avanzata.
Il confronto territoriale non mostra differenze geografiche rilevanti a livello nazionale.
L’Azienda USLUmbria1 mostra valori in linea con la media regionale (17,0% obesi e 41,8% in sovrappeso). Dal 2016 in Umbria, come pure a livello nazionale, non si evidenziano cambiamenti nella quota delle persone in eccesso ponderale.
Anche tra gli over 64enni l’eccesso ponderale è associato ad una maggior presenza di malattie croniche.
Approfondimenti
Usl Umbria 1 – Il dietista informa
Miglioramento della salute dell’anziano per gli aspetti nutrizionali – Ministero della Salute
Sito web della “Società Italiana di Medicina di Prevenzione e degli Stili di Vita
La popolazione residente nell’Azienda Usl Umbria 1 (gennaio 2023) – Dipartimento di Prevenzione
Contatti
Email: infodietista@uslumbria1.it
Contesto epidemiologico (Servizio di Epidemiologia Usl Umbria 1)
In Italia la maggioranza di coloro che hanno 65 anni o più è fisicamente attiva o parzialmente attiva, mentre i sedentari sono il restante 44%.
La quota di sedentari è maggiore all’aumentare dell’età (75-84 anni, 85 anni o più), fra le donne, fra coloro che hanno difficoltà economiche, fra coloro che vivono soli.
Attività fisica
La definizione di “sedentario” nella popolazione di 65 anni e più si basa sul punteggio PASE (Physical Activity Scale for Elderly), uno strumento validato a livello internazionale che misura l’attività fisica abituale praticata dagli ultra64enni nei 7 giorni precedenti l’intervista, distinguendo attività di svago/fisica strutturata, attività domestiche e attività lavorative.
Il punteggio PASE viene quindi calcolato considerando tipo di attività svolta, intensità e tempo dedicato; a maggiori valori di PASE corrispondono più alti livelli di attività fisica.
La valutazione del livello di attività fisica tramite questionario PASE viene effettuata sulle persone in grado di camminare e di sostenere l’intervista in maniera autonoma (rispondenti eleggibili al PASE).
Le definizioni
Persone fisicamente attive:
– coloro che, nella settimana precedente l’intervista, hanno raggiunto un ammontare settimanale di almeno 150 minuti di attività fisica moderata o 75 minuti di attività intensa o una combinazione equivalente delle due modalità (assumendo che i minuti di attività intensa valgano il doppio di quella moderata), stimata a partire dalle attività di svago o sportive e dalle attività lavorative che richiedono uno sforzo fisico contemplate nel questionario PASE.
– oppure coloro che hanno raggiunto un punteggio PASE superiore al 75esimo percentile con le sole attività domestiche, indipendentemente dal tempo dedicato alle altre attività (di svago o sportive e lavorative)
Persone parzialmente attive:
– coloro che nella settimana precedente l’intervista hanno fatto attività moderata o vigorosa senza però raggiungere complessivamente i livelli raccomandati settimanalmente (150 minuti di attività moderata o 75 minuti di attività intensa o una combinazione equivalente)
– oppure coloro che pur non essendo riusciti a garantire questi livelli di attività fisica hanno raggiunto un punteggio PASE compreso fra il 50esimo e il 75esimo percentile con le sole attività domestiche.
Persone sedentarie:
– coloro che non rispondono alle definizioni precedenti, ovvero non hanno fatto alcuna attività fisica e con le sole attività domestiche hanno un punteggio PASE inferiore al 50esimo percentile.
Attività fisica e sedentarietà:
Dai dati di PASSI d’Argento emerge che nel biennio 2021-2022 in Italia la maggioranza di coloro che hanno 65 anni o più è fisicamente attiva o parzialmente attiva, mentre i sedentari sono il restante 44%.
In Umbria, quasi la metà di coloro che hanno 65 anni o più è fisicamente attiva (48%) e la quota di sedentari è significativamente inferiore alla media italiana.
Il punteggio medio PASE è significativamente più alto rispetto a quello medio italiano per tutti i tipi di attività tranne che per quella di svago/fisica strutturata.
Per quanto riguarda le tipologie di attività svolte dagli ultra 64enni umbri, si evidenzia che i maschi svolgono più attività lavorative e di svago/fisica strutturata, mentre le donne svolgono prevalentemente attività domestiche.
La quota di sedentari è maggiore:
– all’aumentare dell’età (75-84 anni, 85 anni o più)
– fra le donne
– fra coloro che hanno difficoltà economiche
– fra coloro che vivono soli.
La variabilità regionale è ampia, con una proporzione mediamente più elevata nelle regioni meridionali.
L’Azienda USLUmbria1 mostra valori in linea con la media regionale (31,8%).
L’analisi del trend temporale mostra in Italia una situazione complessivamente stabile, con un aumento della quota di sedentari nel biennio 2020-21, presumibilmente legato all’impatto della pandemia da COVID-19, seguito da una ristabilizzazione del trend.
Per l’Umbria, al contrario, si assiste ad una lieve tendenza alla diminuzione della quota dei sedentari in questa fascia d’età.
Programmi locali di promozione dell’attività fisica
In Umbria sono attivi servizi a livello locale per promuovere l’attività fisica negli anziani, come Gruppi di Cammino e Corsi di Attività Fisica Adattata (AFA).
Tra gli ultra64enni intervistati nel biennio 2021-2022, il 22% dichiara di aver sentito parlare di Gruppi di Cammino e il 7% riferisce di aver sentito parlare di Corsi AFA. Ciononostante, solo 1 untra64enne su 100 ha partecipato a Gruppi di Cammino e 1 su 200 ha partecipato a Corsi AFA.
I Corsi AFA sono più conosciuti e frequentati dalle femmine rispetto ai maschi.
Approfondimenti:
Linee di indirizzo sull’attività fisica – Ministero della Salute
Linee di indirizzo per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso e dell’obesità
MEDICINA DELLO SPORT – CENTRO SERVIZI GROCCO
Via della Pallotta, 42 06126 PG
e-mail: medsport.pg@uslumbria1.it
tel: 0755412956
ANAM
e-mail: assoanam@gmail.com
tel: 3348474591 – 3894761517 – 3493100031
DANZE POPOLARI INTERNAZIONALI
CVA di Madonna Alta – mercoledì dalle h.21.00
tel: (Enrico – Antonello – Massimo) 3284670526
Contesto epidemiologico (Servizio di Epidemiologia Usl Umbria 1)
In Umbria tra coloro che hanno 65 anni e più, il 53% non fuma e il 36% ha smesso di fumare da oltre un anno, ma oltre una persona su 10 è ancora fumatore (11%), dato in linea con la media nazionale. Il fumo di sigaretta è più frequente fra i 65-74enni, tra coloro che vivono soli e tra coloro che hanno un maggior livello di istruzione.
Abitudine al fumo
Dai dati di PASSI d’Argento (65 anni e più) raccolti nel biennio 2021-22 emerge che in Italia la maggioranza di coloro che hanno 65 anni e più non fuma (62%) o ha smesso di fumare da oltre un anno (27%), ma una persona su 10 è ancora fumatore (11%).
I Fumatori
In Umbria tra coloro che hanno 65 anni e più, il 53% non fuma e il 36% ha smesso di fumare da oltre un anno, ma oltre una persona su 10 è ancora fumatore (11%), dato in linea con la media nazionale.
Con l’avanzare dell’età diventa più difficile intercettare in vita chi mantiene questa abitudine, mentre è maggiore la probabilità di intercettare in vita persone che non hanno mai fumato o hanno smesso di fumare.
Il fumo di sigaretta è più frequente fra i 65-74enni, tra coloro che vivono soli e tra coloro che hanno un maggior livello di istruzione.
L’istruzione gioca infatti in questa fascia di età un ruolo diverso rispetto alla popolazione 18-69enne: la prevalenza di fumatori fra gli ultra64enni laureati è del 17% rispetto al 6% di fumatori fra i meno istruiti.
Il consumo medio giornaliero è di circa 12 sigarette.
In questa fascia di età l’Umbria mostra dati in linea con la media nazionale.
Gli Ex Fumatori
In Umbria il 36% degli over64enni è ex fumatore, valore significativamente superiore della media nazionale (27%) a conferma della maggior storia di fumatori in questa regione.
Per gli ultra64enni è inoltre più frequente intercettare ex fumatori fra gli uomini, e tra i 65-84enni oltre che tra coloro che hanno un titolo di studio medio.
Anche per questo indicatore l’Azienda USLUmbria1 mostra valori (41%) sovrapponibili con il dato medio regionale.
Maggiore è la quota di ex fumatori tra gli over64enni, tra gli uomini e tra coloro che hanno un livello di istruzione medio-alto.
Approfondimenti:
Contatti:
https://www.uslumbria1.it/fumo/
Contesto epidemiologico (Servizio di Epidemiologia Usl Umbria 1)
In Umbria circa il 61% degli ultra 64enni dichiara di non consumare abitualmente bevande alcoliche; il 23% riferisce un consumo moderato, mentre il consumo “a rischio” per la propria salute (in media più di 1 UA al giorno) è il 17%, in linea con il dato medio nazionale.
Il consumo di alcol a rischio, come per il resto della popolazione, è molto più frequente fra gli uomini (29% vs 7% fra le donne), si riduce con l’età (passando dal 22% fra i 65-74enni al 9% fra gli ultra 85enni) e rimane prerogativa delle classi socialmente più avvantaggiate per reddito)
Consumo di alcol
In Italia, nel biennio 2021-22, il 63% della popolazione di 65 anni e più dichiara di non consumare abitualmente bevande alcoliche, mentre ne riferisce un consumo moderato il 19% e un consumo definito “a rischio” per la salute, pari mediamente a più di una unità alcolica (UA) al giorno, il restante 18%.
Anche in Umbria circa il 61% degli ultra 64enni dichiara di non consumare abitualmente bevande alcoliche; il 23% riferisce un consumo moderato, mentre il consumo “a rischio” per la propria salute (in media più di 1 UA al giorno) è il 17%, in linea con il dato medio nazionale.
Il consumo di alcol a rischio, come per il resto della popolazione, è molto più frequente fra gli uomini (29% vs 7% fra le donne), si riduce con l’età (passando dal 22% fra i 65-74enni al 9% fra gli ultra 85enni) e rimane prerogativa delle classi socialmente più avvantaggiate per reddito (18% fra chi non ha difficoltà economiche vs 11% di chi riferisce molte difficoltà economiche) o per istruzione (il 25% per chi ha la laurea vs 12% fra chi ha al massimo la licenza elementare).
Fra le persone che hanno un consumo di alcol a rischio per la salute, più della metà (pari complessivamente al 12% di tutti gli ultra64enni) non supera le 2 UA al giorno e questo fa pensare che si tratti del bere durante i pasti, abitudine acquisita nel corso della vita e che probabilmente non viene percepita come rischiosa per la salute.
Preoccupante il numero di ultra65enni che assume alcol pur avendo una controindicazione assoluta, come il 23% delle persone affette da malattie del fegato.
Il confronto territoriale evidenzia percentuali mediamente più elevate nelle regioni settentrionali, con un chiaro gradiente Nord-Sud.
L’Umbria mostra valori nella media nazionale.
L’Azienda USLUmbria1 mostra valori leggermente superiori alla media regionale di 65enni e più che hanno un consumo di alcol a rischio per la salute (20,5%).
Approfondimenti:
No alcol alla guida – Ministero della saluta.
Contatti:
Servizio di Alcologia-GOAT interdistrettuale
PERUGIA, Via E. dal Pozzo snc, Perugia
(accesso dal parcheggio ex Villa Massari – SPDC, 2° piano)
Tel. 0755412760
Responsabile
Dott. Luciano Bondi
Tel. 0755412759
luciano.bondi@uslumbria1.it
Contesto epidemiologico (Servizio di Epidemiologia Usl Umbria 1)
La ricerca epidemiologica (2016-2019) eseguita nell’ambito dell’Accordo Scientifico tra ADM e ISS ha consentito di focalizzare l’attenzione sul fenomeno del gioco d’azzardo considerando i molteplici fattori che possono concorrere all’instaurarsi del comportamento problematico senza tralasciare i fattori che caratterizzano l’esperienza sociale del gioco.
Tra le novità di questi studi sottolineiamo: il focus attentivo sui minori tra i 14 e i 17 anni e sulle fasce d’età più adulte, gli over 65enni.
Approfondimenti:
Disturbo da gioco d’azzardo (DGA)
Contatti:
Gioco d’azzardo patologico – Gambling
Servizio gioco d’azzardo patologico interdistrettuale
PERUGIA, Via E. dal Pozzo snc, Perugia
(accesso dal parcheggio ex Villa Massari – SPDC, 2° piano)
Tel. 0755412760
Responsabile
Dott. Luciano Bondi
Tel. 0755412759
luciano.bondi@uslumbria1.it
Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN)
Struttura preposta alla tutela della salute pubblica attraverso il controllo della qualità igienico-sanitaria e nutrizionale degli alimenti e delle bevande: valuta l’impatto sulla salute umana dei fattori di nocività veicolati da alimenti e dei fattori di rischio comportamentali correlati alla alimentazione. Allerta la cittadinanza sui pericoli alimentari. Controllo funghi per commestibilità.
Contatti:
Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN)
Sede
Via XIV Settembre 79, Parco S. Margherita, Palazzina Neri, Perugia
Tel. 075 5412424 – 075 5412419
Premessa
Una buona e curata gestione dell’anziano è molto importante per la sua vita e anche per quella del suo caregiver e dei suoi parenti.
Gli incidenti domestici rappresentano una delle principali cause di lesioni tra gli anziani.
Con l’avanzare dell’età, diventa cruciale adottare misure preventive per garantire un ambiente sicuro.
Prevenzione degli incidenti domestici degli anziani
Prevenzione è la parola d’ordine. Prevenire gli incidenti domestici è fondamentale per promuovere un invecchiamento sano e indipendente.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), gli interventi per migliorare la sicurezza domestica possono significativamente ridurre il rischio di cadute e altri incidenti, che sono tra le principali cause di mortalità tra gli over 65. Ma come effettuare questa prevenzione?
Il primo passo è la valutazione dei rischi. È consigliabile effettuare un controllo approfondito della casa per identificare potenziali pericoli; questo include la verifica di tappeti scivolosi (anche se i tappeti non sono mai una buona idea in presenza di anziani), cavi elettrici disordinati, illuminazione inadeguata e mobili instabili, appuntiti o costretti in passaggi angusti.
Un ambiente ben organizzato può ridurre significativamente il rischio di cadute.
Sicurezza in bagno
Il bagno è uno degli ambienti più pericolosi per i nostri anziani. Questo perché le persone devono muoversi in un ambiente che può diventare scivoloso, solitamente non particolarmente spazioso, e dove molti anziani si recano da soli fino ad una certa età.
Installare maniglie di sostegno e sedili rialzati per WC può prevenire cadute quanto mai probabili.
Inoltre, l’utilizzo di tappetini antiscivolo dentro e fuori dalla vasca o dalla doccia è altamente raccomandato, non solo per i nostri genitori o nonni, ma in generale per tutti.
Illuminazione adeguata
Una buona illuminazione è cruciale per prevenire incidenti domestici. Assicurarsi che tutte le aree della casa siano ben illuminate, come corridoi e disimpegni, ma fate particolare attenzione alle scale o ad eventuali gradini. L’installazione di luci dotate di sensore ad accensione automatica o luci d’emergenza (in caso di blackout) può aiutare. Queste prevengono cadute durante la notte, se ci si alza per andare in bagno, ma in linea di massima forniscono un aiuto anche al calar della sera, quando l’anziano è ancora attivo prima di coricarsi.
Attenzione anche all’atteggiamento!
Educare gli anziani e i loro caregiver sull’importanza della prevenzione degli incidenti domestici è comunque fondamentale.
Chiunque si occupi di anziani deve avere le giuste competenze per identificare e mitigare i rischi domestici, tenendo presente che elementi che possono sembrarci ininfluenti possono invece costituire un pericolo quando abbiamo in casa un parente di una certa età.
Non sottovalutiamo nessun elemento.
consigli per tutelare i nostri anziani in bagno.
Quali sono le regole da seguire per la massima sicurezza in bagno.
1) Garantiamo un ingresso agevole.
Sicuramente una delle prime cose per assicurare la sicurezza in bagno dei nostri anziani è un ingresso agevole. Questo soprattutto nel caso in cui il nostro genitore anziano sia in carrozzina.
Chi vi segue nell’assistenza medica e domiciliare saprà consigliarvi al meglio.
Vi ricordiamo che per l’accesso di un disabile in carrozzella agevole la misura della porta deve essere di almeno 85 cm di larghezza con apertura verso l’esterno con maniglia posta a 90 cm di altezza.
2) Installare un pulsante d’emergenza e una luce notturna.
Un dispositivo installato in bagno che permetta al disabile anziano di chiedere aiuto in caso di necessità è sicuramente una cosa molto utile.
Il pulsante dovrà essere installato in un punto facilmente raggiungibile permettendo così un rapido intervento sia nostro sia di chi si occupa delle sue cure domiciliari.
Anche l’installazione di una luce notturna non solo in bagno ma anche in corridoio e in camera da letto, risulta essere molto utile per la sicurezza dei nostri anziani in bagno.
Può capitare gli anziani perdano l’orientamento quando magari si recano in bagno durante la notte e evitano di accendere le luci per non disturbare la moglie, il marito o il suo caregiver.
3) Eliminare i pericoli di caduta e installare maniglioni di sostegno
Altri pericoli che possono preoccupare un caregiver o chi segue il malato nella sua continuità assistenziale e che possiamo trovare nel bagno del nostro anziano sono anche i tappeti e tutti i pericoli di scivolamento dovuti a pavimenti umidi e lisci.
Utilizziamo quindi tappeti antiscivolo ed installiamo dei maniglioni di sostegno che andremo ad installare sulle pareti (anche nelle pareti di vasca e docci) ed aiuteranno l’anziano a muoversi in bagno ed a mantenere l’equilibrio nei movimenti.
4) Mettere in sicurezza la doccia, la vasca e i sanitari.
Per un anziano disabile il momento dell’igiene personale, anche se seguita dal figlio caregiver o da una caregiver professionista può diventare un momento stancante. Riduciamo al minimo la fatica quindi utilizzando sedute per la doccia adatte a disabili e/o panchine per trasferimento.
Oltre ai maniglioni sopradescritti alziamo anche il water di qualche centimetro che permetterà al nostro genitore anziano di essere più comodo nei sui movimenti in bagno e fare meno fatica.
5) Regolare la temperatura dell’acqua calda.
Altro aspetto molto importante per evitare incidenti quali scottature al nostro anziano in bagno è la regolazione dell’acqua calda.
Anche se seguiti nelle loro azioni di igiene personale da un professionista dell’assistenza domiciliare o da un caregiver, l’ideale è impostare la temperatura dell’acqua a non più di 50 gradi.
Questo permette anche un risparmio dal punto di vista energetico, nota non da poco in questo momento di carovita.
6) Scegliere i colori giusti per accessori e pareti del bagno.
Se l’anziano che utilizza il bagno è malato di Alzheimer la scelta dei colori può essere utile.
I malati di Alzheimer purtroppo subiscono anche un progressivo calo della vista e quindi andare a creare contrasti cromatici tra le pareti e gli oggetti che l’anziano ha nel bagno lo aiuterà a non avere disagi dovuti alla poca percezione della profondità.
7) Attenzione alle prese e ai dispositivi elettrici.
Anche se il desiderio di caldo in bagno è tanto soprattutto per un anziano, stufe o altri apparecchi elettrici sono da evitare soprattutto quando questo è utilizzato da un anziano.
8) Scegliere rubinetti semplici da aprire e chiudere.
Quando l’utilizzatore di un bagno è una persona anziana, spesso debole e malata e per questo curata da un caregiver e seguita da una assistenza domiciliare, l’avere rubinetti facili da aprire e chiudere è fondamentale per evitare difficoltà e torsioni agli arti che potrebbero diversamente verificarsi.
Una casa a misura; adattamenti domestici
Piccoli adattamenti in casa possono essere necessari, ma anche fare una grande differenza nella prevenzione degli incidenti.
Questo include l’abbassamento delle mensole per renderle facilmente accessibili, l’eliminazione dei gradini superflui e l’assicurarsi che i pavimenti siano sempre puliti e asciutti.
Un ambiente ordinato, poi, garantisce di minimizzare eventuali cadute.
Non dimentichiamo di avere in casa una persona non del tutto autosufficiente, e cerchiamo di andarle incontro sia per il suo bene, sia per evitare problemi maggiori in futuro, come una brutta degenza in ospedale.
Mantenimento della giusta forma fisica
Il mantenimento della forma fisica gioca un ruolo cruciale nella prevenzione degli incidenti domestici negli anziani.
Un regolare esercizio fisico contribuisce a migliorare l’equilibrio, la forza muscolare e la flessibilità, riducendo così il rischio di cadute e lesioni. Le attività consigliate includono:
camminata,
nuoto,
yoga dolce,
tai chi.
Queste discipline sono particolarmente benefiche per migliorare l’equilibrio e la coordinazione.
L’American College of Sports Medicine raccomanda agli anziani di svolgere almeno 150 minuti di attività fisica di intensità moderata ogni settimana, insieme ad esercizi di forza muscolare almeno due volte a settimana.
È importante, tuttavia, che ogni programma di esercizio sia personalizzato in base alle condizioni di salute, alle capacità fisiche e alle preferenze individuali degli anziani, preferibilmente dopo aver consultato un professionista sanitario.
Limitare al massimo la possibilità di incidenti
La prevenzione degli incidenti domestici negli anziani richiede un approccio che includa valutazioni dei rischi, adattamenti domestici ed educazione. Seguendo queste raccomandazioni e facendo delle semplici modifiche al proprio ambiente e alle proprie abitudini, è possibile creare un luogo sicuro che promuova l’indipendenza e il benessere degli anziani.
In questo modo, possiamo limitare al massimo la possibilità di incidenti e mantenere i nostri cari al sicuro, a casa.
Questo non solo migliora la loro qualità di vita, ma riduce anche il carico sui sistemi sanitari e le famiglie.
Contatti:
27/05/2024
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