La Medicina di Genere-specifica rappresenta una via importante per ridurre i costi e aumentare la qualità delle cure come innovativa interpretazione della medicina, che studia le differenze e le somiglianze biologiche, psicologiche e sociali tra i sessi e la loro influenza sullo stato di malattia.
La Medicina di Genere-specifica, come modello di appropriatezza di cura, richiede un radicale cambiamento sia nell’approccio clinico del medico, sia nella mentalità delle istituzioni e dell’opinione pubblica a partire dal superamento del pregiudizio per cui la Medicina di Genere equivalga a medicina al femminile.
L’obiettivo è quello di giungere a garantire a ogni individuo, maschio o femmina, la cura più appropriata, pertanto il medico dovrà tener presente nella sua attività quotidiana che, per esempio, il cuore di una donna è diverso da quello di un uomo, che le malattie potranno manifestarsi con sintomi differenti e, soprattutto, che andranno curate in modo diverso.
In quest’ottica, la definizione del concetto di genere si amplia e include numerose peculiarità che derivano sia dalla differente anatomia e fisiologia di uomini e donne, sia dai fattori relativi all’ambiente, alla società, all’educazione, alla cultura e alla psicologia dell’individuo.
Per tanto tempo la scienza medica ha appiattito le differenze considerandole un fattore secondario nello sviluppo di nuove soluzioni farmacologiche e nell’individuazione di trattamenti e forme di prevenzione delle patologie. Per questo diventa importante una valutazione delle differenze di genere nella salute, per superare i limiti della sanità pubblica e quale indubbia e urgente sfida per il futuro.