Centro DAI e Obesità di Città della Pieve
Il centro DAI e Obesità di Città della Pieve è il primo centro in Italia interamente dedicato al trattamento del disturbo da alimentazione incontrollata (DAI o BED, DSM-IV) e dell’obesità.
Dal 26 giugno 2020 è “Centro Nazionale di Elevata Specializzazione” accreditato dalla Società Italiana dell’Obesità (SIO).
Sede: Casa della Salute di Città della Pieve - Via Beato Giacomo Villa 1, Città della Pieve (Pg)VEDI MAPPA
La più recente edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali noto con la sigla DSM (DSM – 5, APA 2013) ha finalmente riconosciuto il DAI come un disturbo dell’alimentazione a sé stante, definendone anche i nuovi criteri per la diagnosi.
Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata è un disturbo alimentare poco conosciuto ma molto frequente nella popolazione generale adulta, sopratutto nel sesso femminile. E’ caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate alimentari, senza l’utilizzo regolare di inappropriati comportamenti compensatori (farmaci, vomito autoindotto, iperattività fisica).
L’obesità è una patologia cronica definita come un eccesso di peso corporeo superiore del 10% rispetto a quello fisiologico in rapida espansione in Italia, come nel resto del mondo. E’ molto frequente nella popolazione adulta ma è aumentata moltissimo anche l’incidenza della obesità infantile.
Le persone affette da tali patologie non sempre trovano luoghi di cura adeguati e interventi inappropriati o parziali rischiano di rendere cronici tali disturbi .Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha dimostrato che ci sono motivi reali di ottimismo nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione solo se lo stesso è condotto secondo un modello di intervento altamente strutturato e multidisciplinare, che includa la terapia cognitivo-comportamentale, la riabilitazione nutrizionale, la terapia interpersonale, la terapia familiare, la terapia psico-educazionale individuale e di gruppo. (Garner e Garfinkel 1980, Fishter 1990, Garner e Bemis 1982, Bauer e Ventura 1998).
Approfondimento
Il disturbo da alimentazione incontrollata (DAI o BED, DSM-IV) è un disturbo alimentare poco conosciuto ma molto frequente nella popolazione generale adulta, sopratutto nel sesso femminile. E’ caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate alimentari, senza l’utilizzo regolare di inappropriati comportamenti compensatori (farmaci, vomito autoindotto, ipearattività fisica). Una abbuffata è caratterizzata da una introduzione di una grande quantità di cibo, consumato rapidamente, in solitudine, senza che sia avvertita la necessità fisica, in un limitato periodo di tempo, con la sensazione di perdita di controllo sul cibo. Tale situazione è seguita da una spiacevole sensazione di pienezza, disgusto e senso di colpa. Spesso questa situazione è associata a disturbi dell’umore, che portano l’individuo ad un isolamento sociale.L’obesità è una patologia cronica definita come un eccesso di peso corporeo superiore del 10% rispetto a quello fisologico. La prevalenza dell’Obesità e Soprappeso è in rapida espansione in Italia, come nel resto del mondo. Basti pensare che in media il 34% della popolazione con più di 18 anni è in sovrappeso e il 9% è obeso.
Le cause dell’obesità sono molteplici, le più importanti sono di tipo genetico, comportamentale, ambientale, sociale, economico. La sedentarietà rappresenta un fattore che potrebbe spiegare in parte questo rapido aumento dell’incidenza.
Non essendo ancora in grado di intervenire sui fattori genetici, possiamo farlo su quelli comportamentali (stile di vita).
Trattamento dell’Obesità
Le persone affette da tali patologie non sempre trovano luoghi di cura adeguati; infatti sia la dietoterapia classica, che la maggior parte dei servizi presenti nel territorio, non sempre risultano efficaci, soprattutto se si vogliono ottenere risultati duraturi.
A tutt’oggi la maggior parte dei trattamenti disponibili (dietoterapico, farmacologico) non risultano sufficienti e soddisfacenti. Infatti dagli studi finora pubblicati dalla letteratura internazionale si evince che oltre 95 % dei soggetti obesi riacquista il peso perso entro i primi 6-12 mesi (Cooper Z., 2001). Solo la terapia chirurgica porta risultati più confortanti, ma può essere consigliata solo in situazioni particolari (IMC >40) e non è priva di rischi (1/1000 pazienti complicanze mortali).
Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha dimostrato che ci sono motivi reali di ottimismo nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione solo se lo stesso è condotto secondo un modello di intervento altamente strutturato e multidisciplinare, che includa la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia interpersonale, la terapia familiare, la terapia psico-educazionale individuale e di gruppo. (Garner e Garfinkel 1980, Fishter 1990, Garner e Bemis 1982, Bauer e Ventura 1998).
Obiettivi del trattamento
Il programma terapeutico, nei diversi livelli proposti dal centro è di tipo multidisciplinare, prevede cioè la collaborazione di più figure professionali che collaborano con le diverse professionalità alla cura della persona in ogni suo aspetto, corporeo e mentale.
L’approccio terapeutico che attualmente ha ottenuto maggiori risultati per il problema DAI e obesità è quello cognitivo-comportamentale (CBT).
Per questi soggetti vanno strutturati percorsi specifici, differenziati e individualizzati in base alla diagnosi e alla storia clinica, con l’obiettivo terapeutico che, più che intervenire semplicemente nella riduzione del peso corporeo, mira ad ottenere una serie di cambiamenti sia cognitivi che comportamentali, al fine di consentire una vera e propria modificazione dell’atteggiamento verso il cibo e il corpo.
Più precisamente i nostri obiettivi sono:
- Stabilire con la persona una buona relazione terapeutica
- Aiutare la persona a riconoscere gli aspetti che contribuiscono al mantenimento dello stato morboso e a comprendere i passi necessari al cambiamento
- Informare in merito alla regolazione del peso, ai danni delle diete, e alle conseguenze fisiche delle abbuffate alimentari
- Allenare la persona ad ascoltare e riconoscere i propri bisogni fisiologici (fame, sazietà, ecc.)
- Promuovere nel soggetto una progressiva autoefficacia nel controllo regolare del peso corporeo
- Ridurre le abbuffate fino ad eliminarle attraverso la modifca del pattern alimentare e l’uso di comportamenti alternativi
- Aumentare la motivazione e favorire una attività fisica regolare
- Ridurre il peso corporeo (obiettivo riduzione del 5-10% de peso corporeo entro i primi 4-6 mesi di trattamento, come suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità)
- Prevenire le ricadute allo scopo di mantenere nel tempo i cambiamenti posti in atto durante il trattamento
- Riconoscere lo stress e sperimentare nuove strategie per gestirlo
- Migliorare le relazioni con l’altro, l’interazione familiare, sociale e interpersonale
- Rafforzare l’autostima
- Lavorare a livello psichico con la persona per elaborare a modificare quelli che sono i principali pensieri e vissuti disfunzionali e patologici.
La Residenza
Il Centro DAI di Città della Pieve della USL Umbria 1 è la prima struttura in Italia interamente dedicata al trattamento multidisciplinare integrato del Disturbo da Alimentazione Incontrollata e dell’Obesità e dal 10 marzo 2010, è stata completata l’offerta terapeutica con l’attivazione della parte residenziale.
Il Centro dispone di 17 posti letto per accogliere pazienti in regime residenziale e semiresidenziale, provenienti dalla Regione Umbria e da tutto il territorio nazionale, per un periodo di trattamento che varia dalle cinque alle otto settimane seguito da successivi follow-up di controllo, secondo un protocollo di cura altamente specializzato.
All’ingresso in residenza viene effettuata una prima valutazione completa: clinica, nutrizionale, fisioterapica, psicologica e psichiatrica mediante un colloquio individuale, l’uso di strumentazioni specifiche come ad la bioimpedenziometria per la valutazione dello stato nutrizionale, walking test, scala di BORG per la dispnea e fatica muscolare, scale sulla qualità della vita (Euroqol, TSD.OC) e tramite una batteria di test psicometrici (SCL-90, EDI-3, MILLON, BUT, WHOQOL, BES e BED) che si ripete in occasione della dimissione del paziente e dei successivi follow-up.
Ogni paziente viene preso in cura dall’equipe multidisciplinare attraverso un programma personalizzato che interviene sugli aspetti nutrizionali, psicologici e motori integrando il recupero di una propria autonomia funzionale e un perdita di peso”ragionevole” con l’opportunità di lavorare sulle componenti psicologiche, sulla capacità di comprendere ed esprimere le proprie emozioni, sulla consapevolezza dei proprio vissuti, sul miglioramento della cura di sé e delle abilità psico-sociali-relazionali.
Il programma riabilitativo fisioterapico in particolare si propone i seguenti obiettivi:
- Migliorare la percezione dello schema corporeo e favorire l’autocorrezione delle posture scorrette.
- Aumentare la percezione dell’atto respiratorio e la sua coordinazione con il movimento.
- Migliorare il controllo dell’equilibrio sia in posizione statica che dinamica, la funzionalità cardio-respiratoria e la performance motoria.
L’approccio dietologico prescrittivo tradizionale viene sostituito da un approccio che va “oltre la dieta” assolutamente innovativo, che non prevede schemi dietologici preimpostati ma una programmazione alimentare personalizzata.
È il singolo paziente che, con il supporto del nutrizionista e delle dietiste, pensa, pianifica e costruisce giorno dopo giorno il proprio modello alimentare in un vero e proprio percorso di autonomia.
Attraverso il Trainig di Familiarizzazione con Cibo (TFC) il paziente viene assistito in attività laboratoriali specifiche sul tema dell’alimentazione e guidato in uscite calibrate per una graduale esposizione a situazioni e cibi considerati fortemente ansiogeni.